IL GIUSTO CONSIGLIO

La memoria dei primi compagni di Francesco ci narra come avvenne la vocazione di Bernardo, il primo che volle condividere la sua vita:

Bernardo, un cittadino di Assisi, che poi divenne figlio di perfezione, volendo seguire il servo di Dio nel disprezzo totale del mondo, lo scongiurò umilmente di dargli il suo consiglio. […] 
Replicò il santo: «Se vuoi comprovare con i fatti quanto dici, appena sarà giorno entriamo in chiesa, prendiamo il libro del Vangelo e chiediamo consiglio a Cristo». Venuto il mattino, entrano in una chiesa e, dopo aver pregato devotamente, aprono il libro del Vangelo disposti ad attuare il primo consiglio che si offra loro. Aprono il libro e Cristo manifesta il suo consiglio con queste parole: Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quanto possiedi e dallo ai poveri. Ripetono il gesto e si presenta il passo: Non prendete nulla per il viaggio. Ancora una terza volta e leggono: Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso. Senza indugio Bernardo eseguì tutto e non tralasciò neppure un iota. Molti altri, in breve tempo, si liberarono dalle mordacissime cure del mondo e, sotto la guida di Francesco, ritornarono all’infinito bene nella patria vera. (FF 601).

Alla richiesta di un consiglio da parte di Bernardo, Francesco risponde con quella folgorante intuizione: «Prendiamo il libro del Vangelo e chiediamo consiglio a Cristo». Francesco non ha la presunzione di saper dare il giusto consiglio: l’unico buon consigliere è Cristo. È una parola preziosa per ciascuno di noi, che andiamo a chiedere consigli a tutti, meno che a Gesù… e anche a noi, che dispensiamo consigli, come se sapessimo meglio del Signore quello che bisogna fare.

«Prendiamo il libro del Vangelo e chiediamo consiglio a Cristo»: questo è il giusto programma per chi cerca seriamente cosa fare della sua vita.

Fra Cesare Vaiani

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