Uno spazio e un tempo per affidarsi, per ascoltare se stessi in profondità, entrare in dialogo con il Signore e confrontarsi con altri giovani. Tutto attraverso uno strumento decisamente particolare: l’arte. Il laboratorio “Lui vive e ti vuole vivo” si è rivelato un’occasione preziosa per rendere più concreto e autentico il viaggio di ricerca interiore che ho intrapreso in una fase della mia vita piena di interrogativi. Il corso si è articolato su tre momenti principali.
Per prima cosa l’ascolto di testimonianze, storie di vita e di fede raccontate dai protagonisti: la famiglia di una ragazza volata via a 13 anni per una malattia e quella di un giovane di 17 anni rimasto vittima di un incidente. Vite che si sono trovate a fare i conti con il dolore, con quegli imprevisti che interrogano a fondo; e una fede, quella di chi se n’è andato troppo presto e quella di chi è rimasto a testimoniarla, che si manifesta in tutta la sua pienezza e la sua forza, lasciando intravedere autentiche “pennellate” di santità.
A seguire, è stato proposto un momento di preghiera personale, a tu per tu con la Parola, uno spazio di intimità con il Signore che i frati hanno introdotto e custodito con saggezza e sensibilità: in questo spazio ognuno ha potuto cercare il proprio modo di entrare in dialogo con il Signore, ascoltarlo e ascoltarsi. Infine, l’arte: accompagnati da guide esperte, i partecipanti hanno potuto mettere su tela qualcosa di sé, raccontarsi con creatività. Una creatività fatta di tanti linguaggi e tecniche: ogni colore, ogni materiale, ogni pennellata o tratto di matita dice qualcosa. Un modo davvero efficace di esplorarsi, sorprendente perché mi ha permesso di scoprire alcuni lati inediti di me.
Tutte le attività vengono proposte in un clima di accoglienza e di rispetto verso la sensibilità di ciascuno, così anche chi è più timido o non ha dimestichezza con l’arte può sentirsi a proprio agio. Fidatevi e affidatevi, non rimarrete delusi.
Emanuele