TESTIMONIANZA SU FRA CAMILLO

Ciao a tutti, sono fra Enrico Russotto della fraternità di Pavia. In questo articolo desideravo condividere con voi lettori la figura di fra Camillo Galbiati, un frate interessante innamorato della vita e che, a causa del virus, al Padre è tornato prima del previsto. Di seguito riporterò alcuni passaggi della sua vita.

Padre Camillo entrò in collegio all’età di 13 anni, tutti i suoi anni gli ha spesi al servizio di Dio e del prossimo; spesso, nei suoi discorsi, sottolineava come in tutte le tappe della sua storia, non sia mai sentito solo, Dio l’ha sempre accompagnato. Con gli altri “fratini” iniziò la sua formazione osservando e cercando di imitare la vita dei Frati Minori, il cui convento confinava con il Collegio; insieme ai novizi camminò verso la professione semplice e gradualmente cominciò ad avere consapevolezza della sua nuova identità di frate. Affrontò lo studio della teologia e, diventato sacerdote, cominciò a spostarsi in diversi conventi: Milano, Rodengo-Saiano, Brescia, Sabbioncello, Rezzato, Pavia…

 

In ogni convento, fra Camillo spese la sua quotidianità a servizio dei più bisognosi e della comunità locale. In ogni luogo fra Camillo trovava dei fratelli per i quali sentiva il desiderio di “consumare” la sua vita. È ciò che ha fatto presso gli Spedali Civici di Brescia dove, per oltre 20 anni, è stato cappellano e si è preso cura dei malati e delle sofferenze. Basta leggere alcune sue parole per capire cosa questa esperienza abbia significato per lui:

Dalle sei del mattino alle sette di sera, trascorrevo il mio tempo accanto ai malati, cercando di lenire dolcemente non tanto le sofferenze del corpo, quanto quelle dell’anima, con tenera dedizione”.

 

Dedizione credo sia la parola giusta per descrivere fra Camillo e lo ha manifestato nella quotidianità dei suoi giorni: con lo stesso spirito di cura si donava a Dio, a chi incontrava, al servizio richiestogli…l’ha testimoniano nei mesi in cui è stato ricoverato per un lungo periodo in ospedale, servitore sofferente in mezzo ai sofferenti mentre svolgeva il suo servizio di confessore mettendosi in ascolto dei fratelli e di tutti coloro che cercassero una parola di conforto e di speranza.

Ringraziamo il Signore per il dono di questo fratello il quale nella sua semplicità sapeva voler bene a chi incontrava.

 

fra Enrico Russotto

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