Scegliere con sapienza (Giuditta)

Dal libro di Giuditta (Gdt 8,11-20.24-27)

11Vennero da lei ed ella disse loro: «Ascoltatemi, capi dei cittadini di Betùlia. Non è un discorso giusto quello che oggi avete tenuto al popolo, e quel giuramento che avete pronunciato e interposto tra voi e Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non verrà in vostro aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato Dio in questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui in mezzo ai figli degli uomini? 13Certo, voi volete mettere alla prova il Signore onnipotente, ma non comprenderete niente, né ora né mai. 14Se non siete capaci di scrutare il profondo del cuore dell’uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e conoscere i suoi pensieri e comprendere i suoi disegni?
No, fratelli, non provocate l’ira del Signore, nostro Dio. 15Se non vorrà aiutarci in questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei giorni che vuole o anche di farci distruggere dai nostri nemici. 16E voi non pretendete di ipotecare i piani del Signore, nostro Dio, perché Dio non è come un uomo a cui si possano fare minacce, né un figlio d’uomo su cui si possano esercitare pressioni. 17Perciò attendiamo fiduciosi la salvezza che viene da lui, supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido, se a lui piacerà.
18In realtà in questa nostra generazione non c’è mai stata né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra noi, che adori gli dèi fatti da mano d’uomo, come è avvenuto nei tempi passati, 19ed è per questo che i nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione e caddero rovinosamente davanti ai loro nemici. 20Noi invece non riconosciamo altro Dio fuori di lui, e per questo speriamo che egli non trascurerà noi e neppure la nostra nazione.
24Dunque, fratelli, dimostriamo ai nostri fratelli che la loro vita dipende da noi, che le nostre cose sante, il tempio e l’altare, poggiano su di noi. 25Per tutti questi motivi ringraziamo il Signore, nostro Dio, che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri. 26Ricordatevi quanto ha fatto con Abramo, quali prove ha fatto passare a Isacco e quanto è avvenuto a Giacobbe in Mesopotamia di Siria, quando pascolava le greggi di Làbano, suo zio materno. 27Certo, come ha passato al crogiuolo costoro con il solo scopo di saggiare il loro cuore, così ora non vuol fare vendetta di noi, ma è a scopo di correzione che il Signore castiga quelli che gli stanno vicino».

 

 

Commento: le parole di Giuditta sono parole sapienti, fiduciose in un Dio vicino al popolo, con un senso di responsabilità, con una coscienza tale da poter veramente contribuire al bene comune. Giuditta è una donna di speranza perché sa leggere il tempo difficile che vive non nella logica della rassegnazione davanti alla difficoltà e alla complessità, ma nella prospettiva della prova che Dio pone al suo popolo, perché ciascuno possa comprendere ciò che realmente abita il suo cuore e valutare la qualità e la profondità della sua fede e della sua speranza. Sa di essere coraggiosa e creativa.

 

Domande:

  • Quando hai sperimentato una rassegnazione simile a quella degli anziani e quando una capacità di discernimento di azione simile a quella di Giuditta?
  • Che cosa posso apprendere sulla capacità di scelta dal confronto con Giuditta?
  • Con quale stile esercitano il potere politico ed economico le donne oggi?

 

Avete mai visto il film: “Il giardino dei limoni” di Eran Riklis del 2008?

 

 

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