DALLA VITA IN STRADA AL BATTESIMO

Siamo lieti di raccontare una delle tante storie che hanno attraversato la nostra fraternità di Sant’Antonio in Torino, dove è possibile vivere una particolare condivisione con molte realtà di povertà. Il nostro convento è stato invitato dalla Diocesi a creare un “Progetto Giovani”, per accogliere e accompagnare ragazzi fra i 18 e i 30 anni senza fissa dimora. Il progetto è seguito da fr. Davide con l’aiuto di volontari e associazioni territoriali, ma coinvolge ovviamente tutta la fraternità che condivide spazi e attività con il gruppo degli ospiti.

La vita a stretto contatto con la nostra fraternità suscita, qualche volta, domande e curiosità nei ragazzi, e anche qualche presenza alle celebrazioni in Santuario.

Fra i nostri giovani Rossano, 27 anni, italo-albanese, ha vissuto un periodo della sua vita in strada, finendo anche qualche settimana in prigione. A questo punto è stato accolto in convento e da alcuni anni ha iniziata a prestare servizio alla mensa dei poveri, ha preso la patente e saltuariamente ha iniziato dei contratti lavoro per tempi determinati. L’esperienza di vita comunitaria lo ha fatto crescere molto, ma il suo percorso di aiuto non è ancora terminato, anche se certamente alcune problematiche continueranno a sussistere sempre per lui.

Circa tre anni fa, Rossano ha sentito il desiderio di avvicinarsi di più a Dio ed ha chiesto a Fr. Davide, di essere battezzato. Vista la situazione non sempre positiva di questo giovane, i tempi di un cammino di fede non sono stati rapidi. Solamente all’inizio del 2020 sono iniziati gli incontri di catechismo curati da fr. Daniele. Si è trattato di una novità in questo ambiente così particolare e la cosa ha un po’ incuriosito e coinvolto lungo i mesi altri quattro giovani, alcuni dei quali di fede musulmana. Di questi hanno continuato regolarmente solamente Rossano e un altro ragazzo afgano che ora lavora ad Alba e segue il catechismo in video conferenza.

Per fr. Daniele è stata un’esperienza totalmente nuova. Durante i primi mesi è stato fatto un percorso di introduzione alla fede con il libro di Papa Francesco “Le Dieci Parole” a cui è seguito il vero e proprio catechismo, seguendo le indicazioni del Servizio Diocesano per il Catecumenato di Torino.

Domenica 24 gennaio, nel nostro Santuario, abbiamo iniziato il catecumenato con la celebrazione del rito dell’ammissione durante la messa principale. Rossano ha simbolicamente bussato al portone della Chiesa, accolto da fr. Davide e fr. Daniele, mentre era accompagnato dalla madrina Silvia, volontaria da molti anni presso la mensa e nelle varie opere di Sant’Antonio.

Sabato 13 febbraio, Rossano e fr. Daniele, hanno partecipato al ritiro diocesano con gli altri catecumeni e alla celebrazione dell’unzione con l’olio dei catecumeni, presieduta da Mons. Fontana (delegato dal vescovo ammalato).

Domenica 21 febbraio il nostro catecumeno ha partecipato al rito dell’elezione e dell’iscrizione del nome presieduto da Sua Eccellenza Monsignor Cesare Nosiglia.

Nelle domeniche di Quaresima sono seguiti gli scrutini e finalmente siamo giunti alla Solenne Veglia Pasquale, sabato 3 aprile, nella quale abbiamo potuto celebrare i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia amministrati da fr. Davide, visivamente emozionato. Questa festa è stata anche l’occasione per avvicinare gli altri ragazzi ospiti alle celebrazioni pasquali, cosa non sempre facile, alcuni si sono anche accostati all’Eucaristia dopo molto tempo. Il gruppo di fede musulmana è stato coinvolto nella preparazione del fuoco all’esterno del Santuario, dopo una catechesi sul senso del segno e della celebrazione. Diciamo che in questa attività si sono anche lasciati un po’ prendere la mano… ma fortunatamente tutto è andato per il meglio.

Per Rossano è stato anche importante trasmettere un segnale del suo cammino di recupero alla mamma, al fratello piccolino e al nonno Giuseppe, che ha affiancato Silvia come padrino.

Fraternamente abbiamo creduto possibile accompagnare un giovane a Cristo, quando nella sua vita ha fatto sempre tutt’altro. È stata davvero una benedizione per la nostra fraternità. A lode di Cristo.

 

Frate Daniele & frate Davide

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