LA PASSWORD è: ACCOGLIENZA – Fraternità di Monza

Dal settembre scorso siamo 9 fratelli che qui presso il Santuario delle Grazie in Monza, condividono il vangelo secondo S. Francesco d’Assisi.

Di anagrafe diversa, esprimiamo tutte le fasce di età dai 36 agli 80 anni. Proveniamo da esperienza e appartenenze geografiche ancora più diverse: 4 della ex Provincia lombarda, 1 dal Colgo, 2 dal Veneto, 1 dal Piemonte e 1 dalla Liguria.

 

Un progetto di vita, elaborato nel triennio precedente, ci consente oggi di muoverci in uno spazio condiviso e motivato. Uno spazio dove ciascuno cerca di offrire le proprie attitudini e responsabilità (con limiti e fragilità) in spirito di con-divisione e servizio.
Abbiamo capito sella nostra pelle che ciò è possibile partendo e ripartendo dalla Parola, ascoltata insieme e nella Lectio, celebrata insieme nella Liturgia delle ore e nell’Eucarestia e nell’Adorazione.

Coltiviamo regolarmente un tempo per noi (il lunedì) dove confrontarci, programmare, anche raccontarci per alimentare le nostre relazioni nel segno dell’appartenenza viva e reale che è sempre da ricercare e guadagnare.

 

Dal Vangelo e dalla lezione di S. Francesco la nostra fraternità ha privilegiato la ri-scrittura di 2 “pagine”.
Dal Vangelo la “pagina” dell’accoglienza ospitale. E’ un tratto dello stile di Gesù con noi. Da questo tratto dell’accoglienza ci lasciamo ispirare e misurare nella nostre relazioni in fraternità; nel nostro stare nel servizio liturgico, pastorale, relazionale. Con chiunque. Traduciamo l’accoglienza anche con il tempo messo a disposizione con l’ascolto e con l’offerta dei nostri spazi conventuali. Registriamo l’accoglienza come un cammino personale e comunitario sempre aperto e non sempre riuscito.

L’altra “pagina” che proviamo a scrivere quotidianamente è l’attenzione e cura dei poveri.
E’ più precisamente tre “categorie” di poveri.
La prima è quella dei giovani. Li accogliamo con la loro povertà di senso e vocazione; offriamo tempo, spazi, condivisioni, cammini perché trovino risposte e scelte.
La seconda è la categoria dei poveri che frequentano il Santuario alla ricerca di un perdono, una benedizione, una parola fraterna di sostegno e consolazione. Attuiamo questa accoglienza soprattutto attraverso il confessionale e il parlatorio.
La terza categoria che accogliamo nel segno e nella fatica della povertà sono coloro che frequentano la mensa. Quelli della strada, e senza tetto e con tanti altri “senza”. Per loro il pranzo quotidiano in un refettorio di 40 posti, tutto rimesso a nuovo quest’estate, e serviti da noi coadiuvati con una trentina di volontari.

Accoglienza e premura per  “poveri” sono i due verbi che proviamo, insieme, a imparare (dalla Parola) e a parlare nel quotidiano qui all’ombra materna della Madonna della Grazie in via Montecassino 18.

fra Alberto Tosini

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