Una delle antiche biografie, la Leggenda dei tre compagni, offre una descrizione interessante del giovane Francesco, prima della sua conversione.
“Francesco era allegro e generoso, dedito ai giochi e ai canti, e girovagava per la città di Assisi giorno e notte con amici del suo stampo, tanto generoso nello spendere da dissipare in pranzi e altre cose tutto quello che poteva avere o guadagnare. […]
Quanto a lui, non era spendaccione soltanto in pranzi e divertimenti, ma passava ogni limite anche nel vestire, facendosi confezionare abiti più sontuosi di quelli che gli conveniva avere. Nella ricerca dell’originalità era tanto vano, che a volte faceva cucire insieme nello stesso indumento stoffa assai preziosa e panno di nessun valore.
Tuttavia, per indole quasi naturale, era cortese nel comportamento e nel conversare. E seguendo un proposito nato da convinzione, a nessuno rivolgeva parole ingiuriose o sporche. […]
Queste virtù di natura furono come gradini che lo elevarono fino alla grazia di poter dire a se stesso: «Dal momento che sei generoso e cortese verso persone dalle quali non ricevi niente, se non un’effimera vuota simpatia; ebbene, è giusto che tu sia generoso e cortese anche con i poveri, per amore di Dio che contraccambia tanto largamente». Da quel giorno vedeva volentieri i poveri e distribuiva loro elemosine in abbondanza; infatti, benché fosse commerciante, aveva il debole di sperperare le ricchezze di questo mondo” (FF 1396-1397).
Il giovane Francesco è un po’ contraddittorio, ma così vero… ama la bella vita, ma mantiene un suo stile; gli piace vestire bene, ma soprattutto ci tiene ad essere cortese, con un tratto di comportamento signorile. E soprattutto fa un primo passo verso i poveri: “è giusto che tu sia generoso e cortese anche con i poveri”. È una buona indicazione per trovare la strada giusta. I poveri potranno insegnarcela…
Ti riconosci contraddittorio? Fra le tue contraddizioni cosa ti può aiutare a far fiorire il meglio di te?