Spesso aspettiamo la pensione come il tempo in cui finalmente non si dovrà lavorare. Il lavoro più che una grazia è per noi una fatica, qualcosa da cui non si può scappare. San Francesco vive questo elemento della vita in modo diverso: quando è già malato e debole afferma “Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare”. E davvero è possibile entrare nel lavoro in modo diverso. Oltre a fra Giuliano qui a San Pancrazio abbiamo un bell’esempio in fra Benigno.
Gli anni sono tanti, ormai 83, ma il lavoro resta un aspetto importante nella sua vita. Nel suo caso più che il campo vive il laboratorio: è uno degli ultimi frati rilegatori della Provincia dei frati minori del nord Italia. Da diversi conventi e parrocchie gli portano messali, lezionari e breviari da riparare, riviste e collane da rilegare etc. Con alcune macchine a funzionamento manuale, regalate o vendute da cartografie in fase di rinnovamento, e con molta pazienza, dà vita nuova a testi altrimenti destinati ad essere buttati.
È un lavoro paziente, si ha a che fare con volumi segnati dall’uso e dagli anni ma che, con un po’ di cura, possono tornare a essere usati per tanti anni. E così questo frate, abituato a girare per tutta Italia per predicare esercizi, aiutare parroci per tridui e momenti solenni, incontrare la gente nelle missioni al popolo, tornato in convento non tralasciava il suo laboratorio. Ora i viaggi e le predicazioni si fanno meno frequenti ma il lavoro continua. Anzi, con la stabilità prende nuove forme! Oltre al laboratorio fra Benigno si occupa del bel chiostro del convento. Lo tiene spazzato e pulito, si prende cura dei gerani che lo riempiono di colore e vita. Alla sua età non si sente in grado di provvedere ad uno dei turni di cucina serali e per questo si è offerto di provvedere a sistemare in cella frigorifera il cibo avanzato a pasto.
Il lavoro custodisce, dà la gioia delle piccole cose, è un modo di prendersi cura dei fratelli. Non sempre è facile o leggero, ma davvero è una grazia. Guardando a fra Benigno, a fra Giuliano, alla loro serenità, si capisce perché san Francesco ci teneva particolarmente!
fra Andrea Maset