Eccoci qua…secondo giorno di lavoro, non prima di aver fatto una sostanziosa colazione e aver recitato insieme le lodi.
Il nostro campo di lavoro, anche per oggi, è stato il giardino adiacente alla canonica di don Piero.
Insieme alla legna, ormai diventata amica inseparabile, oggi è entrata in azione una fantastica sega a nastro, che ci ha accompagnato per tutta la mattina col suo “soave” rumore. Secondo voi, chi può aver preso il controllo di questo marchingegno? Ovviamente l’instancabile don Piero!
Prima di iniziare veramente con il lavoro il don ha voluto testare la sega montata sull’attrezzo e ha constatato il fatto che non tagliasse molto bene (anche se a noi sembrava non avere nessun problema), dopo averla cambiata abbiamo iniziato.
Abbiamo creato una impeccabile catena di montaggio: Filippo caricava i pezzi di legno da tagliare sulla carriola, li scaricava vicino a fra Daniele che li passava a don Piero. Don Piero passava il legno sotto la sega a nastro e ne faceva tre o quattro tocchi che venivano subito presi da Luca prima dell’ultimo anello della catena.
In 6 metri quadrati (spazio che si è andato sempre più a ridurre) c’eravamo io e fra Cristian che alla velocità di Speedy Gonzales dovevamo prendere i pezzi che Luca ci passava e li dovevamo sistemare partendo dal basso e andando verso l’alto, quest’ultimo lavoro non facilissimo vista la mia statura.
Il lavoro è andato avanti tutta la mattina, non con poca fatica, fino a quando qualcuno ha interceduto per noi…il nastro della sega si è spezzata. Nonostante un piccolo sussulto, quando il don si è diretto verso la stanza in cui tiene tutti gli attrezzi, ed è tornato con un’altro nastro (lì dentro avrà una dispensa piena), il lavoro si è concluso li, forse con qualche minuto di anticipo, rispetto all’orario stabilito per il pranzo.
Pranzo ovviamente cucinato dal nostro fra Tullio, che ci ha deliziato, fra tutte le cose, con un grande tagliere pieno di polenta.
Finito il pasto e finito anche il riposino pomeridiano, abbiamo ripreso il giro di saluti e benedizioni iniziato ieri. Purtroppo oggi non abbiamo incontrato molta gente, ma le persone che siamo riusciti a salutare ci hanno accolto molto volentieri, anche grazie alla frase magica: “Noi stiamo da don Piller”, il solo nominare quest’uomo, fa nascere un gran sorriso sulla faccia delle persone, è proprio una persona ben voluta, e noi stiamo imparando a capirne il motivo iniziando a conoscerlo sempre di più nella sua semplicità.
Finito il giro anche per oggi, io insieme a fra Ivano e Manuel ci siamo spostati a Oltris, non prima di essere passati dalla chiesa di Ampezzo a prendere il necessario per celebrare la messa: particole, acqua, vino, camice. Ma soprattutto abbiamo preso le chiavi della chiesa; in questi piccoli paesini la messa non viene celebrata tutti i giorni e le chiese non sono sempre aperte.
Giunti a destinazione abbiamo sistemato tutto l’occorrente per la celebrazione, abbiamo suonato le campane e abbiamo vissuto la messa insieme a una decina di fedeli del luogo all’interno di questa piccola ma bellissima chiesetta.
Conclusa la messa siamo tornati ad Ampezzo per riunirci a tutti gli altri, cenare insieme ed apprezzare un’altra volta il buon cibo cucinato da fra Tullio.
Un’altra bellissima giornata.
Marco