Le cuffie sono la tua comfort zone? La playlist il tuo rifugio quotidiano? Non sei il solo. La
musica parla un linguaggio che a volte le parole non sanno esprimere. Ma può anche
diventare un ponte verso qualcosa di più profondo: il silenzio abitato dalla Presenza.
Oltre l’emozione
Diciamolo subito: pregare con la musica non significa:
• Ascoltare canzoni religiose in loop
• Cercare emozioni spirituali
• Sostituire il silenzio con la melodia
È invece un cammino:
• Dalla superficie alla profondità
• Dal rumore al silenzio
• Dall’emozione all’ascolto vero
Un percorso graduale
1. La musica come preparazione
• Come quando abbassi le luci prima di dormire
• Come quando fai stretching prima di correre
• La musica può preparare il cuore all’ascolto
Prova così:
Scegli un brano calmo (meglio strumentale)
Ascolta con attenzione per 2-3 minuti
Abbassa gradualmente il volume
Lascia che il silenzio emerga naturalmente
2. Dal ritmo esterno al ritmo interno
Il nostro corpo ha già una sua musica:
• Il battito del cuore
• Il ritmo del respiro
• La cadenza dei passi
La musica può aiutarci a:
• Rallentare il ritmo frenetico
• Sintonizzarci con il nostro tempo naturale
• Prepararci all’ascolto della Parola
3. L’arte della transizione
Come passare dalla musica alla preghiera:
Prima fase (5 minuti)
• Musica calma in sottofondo
• Attenzione al respiro
• Lasciare andare le tensioni
Seconda fase (3 minuti)
• Volume sempre più basso
• Notare gli spazi tra le note
• Accogliere il silenzio che emerge
Terza fase (10+ minuti)
• Silenzio completo
• Ascolto della Presenza
• Spazio per la Parola
Che musica scegliere?
Aiuta:
• Musica strumentale semplice
• Canti di Taizé (pensati per la preghiera)
• Melodie ripetitive e calme
• Brani che conosci bene (non distraggono)
Evita:
• Canzoni con troppo testo
• Musica troppo emotiva
• Brani che catturano tutta l’attenzione
• Playlist casuali
Un esercizio pratico: la scala musicale della preghiera
Primo gradino: Ascolto attivo
Scegli un brano sacro che ami
Ascoltalo con piena attenzione
Nota come ti muove interiormente
Secondo gradino: Dal suono al silenzio
Riascolta lo stesso brano più piano
Concentrati sugli spazi tra le note
Lascia che la musica “sfumi”
Terzo gradino: Silenzio risonante
Spegni la musica
Resta con l’eco interiore
Lascia emergere la preghiera silenziosa
Quarto gradino: Ascolto puro
Ora sei pronto per il silenzio vero
La Parola può risuonare
La Presenza può manifestarsi
Come non cadere nelle trappole
Trappola #1: La dipendenza musicale
• Non pregare sempre con la musica
• Impara a stare nel silenzio puro
• Usa la musica come strumento, non come stampella
Trappola #2: L’emotività superficiale
• Non confondere l’emozione con la preghiera
• L’obiettivo non è “sentire” ma ascoltare
• La vera preghiera va oltre le sensazioni
Trappola #3: La fuga dal silenzio
• La musica non deve coprire il disagio
• Il silenzio, anche se difficile, è necessario
• Accetta la sfida del silenzio nudo
Challenge della settimana
Prova questa progressione per 7 giorni:
Giorni 1-2:
• 10 minuti di musica sacra
• 5 minuti di transizione
• 5 minuti di silenzio
Giorni 3-5:
• 5 minuti di musica
• 5 minuti di transizione
• 10 minuti di silenzio
Giorni 6-7:
• 3 minuti di musica
• 2 minuti di transizione
• 15 minuti di silenzio puro
Una nota finale
La musica può essere come un amico che ti accompagna fino alla porta, ma poi devi
entrare da solo. Non temere questo momento: nel silenzio c’è una melodia più profonda
che attende di essere ascoltata.
PS: Se ti ritrovi a cercare sempre nuova musica per pregare, forse è il momento di
chiederti: sto scappando dal silenzio? La più bella melodia potrebbe essere proprio quella
che attende nel silenzio.
Fra Giampaolo Possenti