CONVERTITO DAI MUSULMANI , FRATE PER L’ISLAM

Mi chiamo Romain, ho 32 anni, di origine sono francese, ma come frate appartengo alla Custodia del Marocco. Attualmente mi trovo nel convento di Mantova per la formazione teologica post-noviziato. In questo articolo mi è stato chiesto di raccontare le origini della mia vocazione.
Nella mia adolescenza ho avuto un trascorso un po’ particolare attraversato da “sesso, droga e rock’n’roll” e non ci certo come un ragazzo che faceva da chierichetto. Anzi,  dopo la cresima, ho pensato di allontanarmi dalla Chiesa.

 

A 22 anni, per 6 mesi, sono partito per il Marocco al fine di lavorare e guadagnarmi qualcosa. Inizialmente prestavo lavoro per una grande azienda: ero responsabile della falegnameria. Quel tempo, a livello professionale, è stato provvidenziale, una bella occasione per crescere e imparare molte cose tanto, in un secondo tempo, da mettere in piedi una falegnameria gestita totalmente da me. Nei primi mesi mi trovavo a Rabat mentre in un secondo tempo mi sono trasferito nella città di Marrakech.
Ben presto, con i miei operai,  abbiamo instaurato relazioni di amicizia molto profonde; riconosco sia stata una vera opportunità per conoscere i marocchini, la ricchezza della loro cultura e soprattutto, di contemplare, la loro fede.
Per un musulmano Dio non è solo il centro della sua vita, ma in ogni cosa passa sempre al primo posto. Infatti, un musulmano, prima di fare qualcosa si rivolge sempre a Dio, è il suo riferimento.

Lavoravo più di 15 ore al giorno e, a 22 anni, pensare di avere già un’azienda avviata, con 15 operai, con ordini di quasi un anno, per me significava avere una vita di successo e un bel portafoglio assicurato. Un giorno, però, esattamente non so ancora il perché, ho sentito come se nella mia vita mi mancasse qualcosa. Sono stati gli abitanti del luogo, i musulmani, a mostrarmi proprio ciò che mi mancava: Dio e, questo, grazie alla loro testimonianza, al loro modo di vivere la quotidiana intrisa nella fede.

 

La vita in Marocco non è sempre facile. Anche se ci sono persone molto ricche gran parte della popolazione fa esperienza, ogni giorno, con la miseria, ma nonostante il loro essere poveri hanno una ricchezza ineguagliabile: Dio è presente nel cuore delle loro vite. Grazie  alle loro testimonianze di fede mi sono reso conto come, nella mia vita, Dio mi mancasse. Tale consapevolezza mi portò a cercare, su internet, se nella zona in cui vivevo ci fosse stata una chiesa.
Una sera, durante la settimana, sono entrato in chiesa francescana- era la prima volta che partecipavo ad una messa fra settimana – e appena ho visto il crocifisso di san Damiano, posto sopra all’altare, ho avuto una sensazione di libertà, ho provato la sensazione di chi si trova in un luogo famigliare.

 

Progressivamente, sempre più, mi sono lasciato coinvolgere all’interno della parrocchia tanto da iniziare a pormi qualche domanda riguardo ad una mia possibile vocazione religiosa. Qualche anno dopo, infatti, ho preso la ferma decisione di chiudere l’impresa che dirigevo e di seguire Gesù secondo l’esempio di san Francesco d’Assisi.
Il desiderio, fin dall’inizio, fù di offrire la mia vita, da frate, al servizio del Marocco, dei marocchini e dell’Islam.

fra Romain

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