Nel Convento di Rezzato (BS) vive una fraternità di sei Frati Minori, due di loro fr. Matteo Della Torre e fr. Lorenzo Assolani sono i responsabili di un’attività di evangelizzazione che viene denominata come “Missioni al popolo”.Per noi Frati Minori, significa ritornare alle sorgenti della nostra vocazione. La nostra Fraternità s’impegna nell’annuncio del Vangelo nelle sue molteplici forme perché ha nel suo DNA uno statuto “missionario”.
Al tempo dell’incontro con il Crocifisso di San Damiano, Francesco d’Assisi era ancora un eremita indeciso quando, quasi folgorato dalle parole del mandato evangelico ascoltate durante una messa nella Chiesetta di Santa Maria degli Angeli, egli esclamò: “Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore” (1Cel 22; FF 356). La missione nasce quindi dal cuore di Francesco che si percepisce “inviato”: “Non ti ho chiamato per te solo, ma anche per la salute degli altri” (Fioretti XVI; FF. 1845). E questo stile lo condivide con i suoi fratelli.
Oggi sentiamo forte anche per noi quell’invito ad andare incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo! “Non aspettate che vengano loro a voi! Cercate voi stessi di raggiungerli! L’amore ci spinge a questo. L’amore deve cercare! “Caritas Christi urget nos” (2 Cor 5, 14). “L’amore di Cristo ci spinge”. La Chiesa intera ve ne sarà grata!” (discorso di S. Giovanni Paolo II)
Le parole di Gesù: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”, che conferiscono all’evangelizzazione un’universalità senza confini, trovano una mirabile consonanza anche nella nostra spiritualità, che è caratterizzata dall’itineranza.
Così anche noi in alcuni periodi dell’anno viviamo questa uscita dalla nostra casa per andare in quelle parrocchie, città, periferie dove annunciare la buona notizia del Vangelo e metterci in ascolto di tante storie che raccontano la bellezza di un’umanità spesso ferita e sofferente ma che ancora spera. La nostra evangelizzazione itinerante è vissuta secondo quel dono che è la “letizia francescana”.
La nostra vita deve saper testimoniare la gioia di una scelta bella, che profuma dell’amore di Cristo, una gioia che si deve leggere negli occhi e nell’atteggiamento, oltre che nelle parole, che manifesti chiaramente la consapevolezza di possedere quel “tesoro nascosto”, quella “perla preziosa”, il cui acquisto non fa rimpiangere di aver rinunziato a tutto, secondo il consiglio evangelico (cf. Mt 13, 44-45)”. Oggi ci accorgiamo con sempre più evidenza che la società tecnologica ha saputo moltiplicare le occasioni di piacere, ma essa difficilmente riesce a procurare la gioia, perché la gioia è qualcosa di più profondo. È spirituale, nasce dall’ascolto del cuore e dall’incontro con Dio. Il denaro, la comodità, l’igiene, la sicurezza materiale spesso non mancano; e tuttavia la noia, la malinconia, la tristezza rimangono sfortunatamente la condizione di molti, così con ancor più forza ci sentiamo di voler portare quella luce che possa aprire nuovi orizzonti nella vita di chi si lascia incontrare da Colui che è la via, la verità la vita.
Fra Matteo Della Torre