Con domenica 9 agosto si è concluso il percorso vocazionale della settimana “Gustate e vedete”: spirito, cucina e arte per allenarci al buono e al bello: un percorso, un tempo e un’occasione preziosa per (ri)scoprire il sapore della vita vissuta in pienezza, alla luce della Parola di Dio, tramite i laboratori proposti e insieme ai frati e agli altri ragazzi accompagnatori. Si sente spesso dire che nella vita la pienezza sia un obiettivo lontano da raggiungere, o un percorso difficile da intraprendere, o un ideale impossibile da perseguire. Con questa settimana noi invece abbiamo scoperto la pienezza già presente nella nostra vita e che nascostamente abita il nostro modo profondo d’essere e di relazionarci; abbiamo imparato a riconoscerne le tracce già attive in noi e i percorsi di dialogo interiore/esteriore con cui si vive e si riconosce questa pienezza; abbiamo cominciato a vederne i frutti già maturi – o in attesa di una maturazione ulteriore – e a gustarne tutto il gioioso sapore.
Giorno dopo giorno siamo dunque stati condotti ad assumere personalmente consapevolezza del sapore della pienezza delle nostre vite, a cominciare dai tempi di riflessione e di preghiera comunitaria e dai momenti formativi e dalle attività interattive proposte. La giornata cominciava con la liturgia delle Lodi, brevemente introdotta e spiegata nel suo senso di preghiera corale della Chiesa; dopo la colazione si aprivano i momenti più intensamente spirituali della giornata: l’introduzione alla Parola di Dio del giorno, la riflessione e la preghiera personale sui testi biblici proposti, la celebrazione dell’Eucarestia, con la condivisione di quanto emerso durante la meditazione di ciascuno e la preghiera comune; il pomeriggio ospitava invece le attività laboratoriali finalizzate a dare consapevolezza conoscitiva e profondità pratica a quanto riflettuto, pregato e condiviso nella mattinata: si alternavano così momenti formativi con attività concrete di pittura e di cucina, entrambi con l’obiettivo di favorire – tramite colori e sapori – una rinnovata percezione del bello e del buono; la giornata si completava nei pasti allegramente prolungati, nei piccoli servizi richiesti dalla vita comune e nelle varie attività serali di sapore più ludico, in cui abbiamo fatto esperienza di un clima di crescente amicizia e fraternità tra tutti noi.
Così strutturata la settimana, da essa abbiamo ricevuto l’insegnamento prezioso della conoscenza di sé stessi, delle nostre emozioni e dei vari bisogni che le generano, imparando la preziosità di un dialogo e di una relazione intessuti con gli altri a partire da una più profonda consapevolezza del proprio io e da un più sincero ascolto dei bisogni che ci abitano.
Francesco