SULLE ALTURE MI FAI CAMMINARE – Piani d’Erna

Piani d’Erna, 11 luglio 2021

Domenica mattina verso le 8,30 con una trentina di ragazzi ci siamo trovati al piazzale della funivia a Lecco, pronti per raggiungere i Piani d’Erna con una bella camminata, tutta in salita. Che sarebbe stata una giornata all’insegna della bellezza, della gratuità e della gioia dello stare insieme l’ho capito proprio nel mentre fra Ivano faceva l’appello e un ragazzo sconosciuto si è avvicinato a noi offrendoci delle focacce avanzate da non so quale evento.

Io non avevo avuto il tempo di prepararmi il pranzo al sacco e nel mio zaino c’erano solo delle carote, eppure qualcuno in modo misterioso aveva pensato anche al brontolio del mio stomaco. Dopo una mezz’ora di cammino in silenzio – in cui ciascuno di noi ha avuto modo di chiedersi dove si sente ingarbugliato e dove, invece, beato – i muscoli hanno iniziato a riscaldarsi e così anche le voci.

Inizi a scambiare due parole con quello che cammina davanti a te, poi ti fermi un attimo ad aspettare chi fa un po’ più di fatica e ti ritrovi in cima alla montagna con un gruppo di persone che non ti è difficile chiamare e sentire fratelli. Arrivati su, riparati dall’ombra degli alberi, abbiamo meditato, o forse sarebbe meglio dire vissuto, Mt 5, 1-12, il discorso della montagna. Non so su quale monte fosse salito Gesù al tempo, ma è certo che domenica era fra noi a 1300mt a dirci che noi siamo “beati” e lo siamo proprio quando il mondo ci dice il contrario, quando ci sentiamo vinti e affranti, o anche solo sudati per una camminata sotto il sole di luglio.

Siamo beati perché abbiamo potuto gustare con gli occhi la bellezza delle montagne, ma mi sento di dire che siamo beati ancora di più perché quella bellezza, sotto forme diverse e sempre da scoprire, la ritroviamo nel nostro quotidiano. Anche se spesso ho la tentazione di pensare che Gesù lo si può incontrare solo a chissà quale altitudine o facendo delle esperienze eccezionali, la cosa sorprendente è scoprire che Lui sale proprio tutte le montagne pur di incontrarci, a partire da quelle più impervie che si formano tra la mia testa e il cuore.

Marta

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