CLOSE TO THE EDGE degli Yes

Una goccia di rugiada può esaltarci come la musica del sole,
e portare via ciò su cui camminiamo,
e scegliere la strada che stai percorrendo.

Giù alla riva, dietro l’angolo,
non esattamente lontano, non esattamente lontano.
Vicino alla riva, giù dal fiume,
non esattamente lontano, non esattamente lontano.

Spesso scienza e religioni hanno cercato nell’acqua l’origine della vita o il senso dell’esistere. Nei vangeli abbiamo l’acqua battesimale segno di rinascita a nuova vita per diventare figli di Dio. Gli Yes fanno questo lasciandosi ispirare da “Siddartha” di Hermann Hesse.
Il Siddartha può essere ognuno di noi; identifica “colui che cerca”, che cerca di vivere interamente la propria esistenza passando per varie esperienze: dalla meditazione agli affari, dal misticismo alla filosofia, dalla sessualità alla scienza. Egli non segue nessun maestro in particolare perché non considera mai definitivo nessuno stato della vita.

 

È come un uomo che vaga alla ricerca dei propri valori, una sorta di pellegrino del mondo e del proprio io, che grazie alle numerose esperienze fatte riesce ad arrivare ad una superiore comprensione della Vita e della Morte.
Close to the Edge” riprende proprio questa filosofia e il titolo è un esplicito riferimento alla riva del fiume, il fiume che assume un ruolo cardine nel romanzo di Hesse. Proprio i suoni iniziali dell’acqua e degli uccelli servono allo scopo di permettere d’identificare all’ascoltatore, l’ambientazione in cui si svolge la suite omonima.

Con l’intero disco gli Yes cantano il mondo come un delicato  e complesso equilibrio tra bene e male identificati non come forze contrapposte ma come pulsioni facenti parti di un unico principio ispiratore (Dio?). Per il cristiano esiste solo il bene che è “Dio amore”, mentre il male è una mancanza o un rifiuto di questo bene. L’ascolto del brano è molto suggestivo nell’aprire orizzonti spirituali di ricerca utilizzando un linguaggio strettamente religioso.

I miei occhi sono persuasi, eclissati con la giovane luna raggiunta con amore.
È cambiato come quasi sforzato misto ad una chiara manna da lassù.
Ho crocifisso il mio odio e raccolto la parola nella mia mano.
Ci sei tu, il tempo, la logica, o le ragioni che non possiamo capire.

Vicino alla riva, giù dal fiume

fra Daniele Vallorani

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